giovedì 11 maggio 2017

Delirio notturno



Ho aperto la porta dell’inconscio

e i pensieri sono fuggiti

li rincorro cavalcando l’onda

delle trame incompiute

delle emozioni a metà

 che si accavallano

 si mescolano

 spuma ibrida riemerge

nel caos parossistico della mente.

Lontano tra i gorghi

 l’Isola.

L’Io annaspa tra i flutti amniotici

delle visioni oniriche

di una distorta realtà.

Soffocato  dal l’oleoso miscuglio

chiudo gli occhi

scorrono immagini surreali

facce distorte e virulente

e messaggeri alati degli Dei

incarnano astrazione del tormento.

Statue di pietra

demoni guardiani

troneggiano su cattedrali distrutte.

Bocche che grondano sangue

corpi smembrati nella pozza senza fondo

di ataviche paure

mani adunche si ergono a ghermire

fuggo straziato dai graffi velenosi.

Mitiche creature ancestrali

gravano su di un cielo indaco

come corvi fan pasto della ragione.

È il nulla.

Un vuoto freddo avvolge il corpo

ultimo sudario di quello che ero

in ultima clemenza un sonno cala. 

L’Isola appare punto di luce

cui guardiani benevoli

accompagnano l’Io a ritrovar se stesso.



Alessandro Lemucchi ©

venerdì 17 marzo 2017

Alito di vita


Alito dorato del mattino

attimo legato dal pozzo onirico

del sogno e della veglia.

Una carezza ed un sorriso

mente intorpidita.

Affamata trae luce dalla dolce creatura

unica ragione dell’esistenza.

Paura incarnata del dileggio

in ultimo guizzo

di un Morfeo geloso padrone

di un sogno menzognero

svanisce.

Giorno felice attimi fugaci

valgono una vita.

Innamorato dell’amore

cercato bramato agognato

nelle notti buie del fato.

Alito di vita percepisce

pensieri e stati d’animo

completa un uomo

vissuto nella solitudine

invisibile dell’oblio.

Una carezza un brivido

sobbalza l’essere

nel veder real

visione di vita.



Alessandro Lemucchi ©

Dedicata al mio amore

mercoledì 8 marzo 2017

Auguri alli'Universo Donnna

L’8 marzo giorno in cui celebra la giornata delle donne; ed ecco che compaiono biglietti di auguri più o meno sinceri. Le donne non vanno celebrate solo in questa giornata, lo so è frase sentita e risentita, ma molti e troppi uomini tendono a dimenticarlo. Siamo nel terzo millennio e c’è stata un’ ulteriore regressione dell’umanità. Quindicimila anni fa le culture primitive tenevano in gran conto la donna, lo dimostra il ritrovamento di semplici statuette che riproducono, con enfasi, l’archetipo della fertilità. Sono tornato così indietro nel tempo per dimostrare che quando nel mondo sono comparse ideologie religiose relativamente giovani, la donna è stata sminuita in tutti i sensi. L’uomo per affermare la sua supremazia ha deciso, scrivendolo su testi che poi ha definito sacri, che la donna è inferiore all’uomo e deve essere relegata soltanto al ruolo di madre e moglie. Nei secoli se ne sono dette tante sull’anatomia della donna per avvalorare queste tesi. Oggi ci troviamo in un mondo dove alcuni paesi vietano alle donne il diritto all’istruzione, trattate come merce di scambio in matrimoni combinati, costrette a sposarsi quando ancora dovrebbero giocare con le bambole, picchiate senza possibilità di difendersi; perché secondo la mostruosa ideologia che governa un miliardo e trecentomila persone, e giusto ed in ultimo e non da meno anche se stuprate, non trovano aiuto e molte volte vengono  anche uccise. Voglio anche dire che l’Occidente democratico, in cui c’è una parvenza di parità tra uomo e donna, questa non viene tutelata; troppe donne uccise da parti di una minoranza maschile ignorante e deficiente, che poi la fanno franca, per colpa di avvocati cavillosi che riducono tutto ad un raptus, mentre invece ritengo che sia soltanto bieca vigliaccheria.

Oggi è la festa della donna. Festeggiamola come si  deve: ogni minuto della nostra vita. Crescendo culturalmente, e guardandole per quello che sono: “meravigliose Creature”. Si dice che dietro un grande uomo, ci sia una grande donna. Io però voglio dire: che dietro una grande Donna...c’è semplicemente, sé stessa.



Alessandro Lemucchi ©

Foto Ipazia Astronoma e Matematica (370 -415) uccisa dai talebani cristiani.

venerdì 21 ottobre 2016

Il vecchio e la birra


Una birra e l’altra e il pensier si esalta
e la frase con la rima smalta.

Un vecchio sprovveduto
gran  poeta è divenuto.

Spirito ribelle nell’animo raccoglie
e della rima l’essenza coglie.

La catarsi si completa
e alla fonte dell’equilibrio
affannato si disseta
lasciando che il caso aleatorio
realtà plasmi come creta.

Sul taccuino diligentemente
nota ne prende.

La mano malferma non l’aiuta
cerca nella memoria la frase racchiusa.

Giorni di gloria la vita gli ha dato
che il tempo ha poi congelato.

Ora sopravvive a se stesso
indossando l’antico vestito dismesso.

Al fin alticcio traballando al rifugio torna
de la figura scarna
il lampion l’ombra proietta
pacato un motivetto fischietta
incerto pas di danza piroetta
e sul selciato stramazza e sgambetta.

L’alba imbambolato lo coglie
infreddolito gli occhi stropiccia
nel carrello i tesori raccoglie
e l’incessante vagar ricomincia.


Alessandro Lemucchi ©



mercoledì 19 ottobre 2016

Alessandro Lemucchi (scrittore): LA STRADA DEI DANNATI

Alessandro Lemucchi (scrittore): LA STRADA DEI DANNATI: Rivisitazione straordinaria e, per dirla nel linguaggio letterario contemporaneo, la prima parte di una trilogia. “Lʼ Inferno di Da...

LA STRADA DEI DANNATI



Rivisitazione straordinaria e, per dirla nel linguaggio letterario contemporaneo,

la prima parte di una trilogia.

“LʼInferno di Dante come non lo avete mai letto... su Amazon”.



Questo potrebbe essere lʼincipit perfetto di un battage pubblicitario a tamburo battente, atto a far conoscere la parafrasi della prima cantica della Commedia, così come curata da Carlo Rocchi.



E infatti lo è. Niente di più, niente di meno.

Mi pregio di parlarne perché l'ho appena finita di leggere, apprezzandola notevolmente, e ritengo che dovrebbe essere divulgata al più presto in tutte le scuole di ogni ordine e grado - e non a caso, parlandone tempo fa con il curatore, lo spirito che lo animò anni or sono per cotanta impresa fu proprio questo -.

Sicuramente i nostri studenti, e perché no? Anche gli adulti, trarrebbero un gran giovamento nella comprensione di un'opera fondamentale che tutti dicono di conoscere, e invece se ricordano appena qualche verso sparso qua e là, uscito dalla cortina di fumo delle reminiscenze scolastiche, è già un successo.

“Qualcuno dirà: ʻOh no! Un'altra parafrasi. Concordo. Ma questa ha qualcosa di diverso. Non è stata curata da un ʻdantistaʼ di fama, né da un professore d'italiano delle nostre scuole, ma da un ʻdilettanteʼ nel senso nobile del termine - e, infatti, fa un altro mestiere - in ciò stimolato dai figli allora studenti liceali. Con la mente sgombra da ogni impaccio intellettuale, che avrebbe potuto svilupparsi dalla troppa ʻconfidenzaʼ con il tema trattato, nonché con la dovuta umiltà nel maneggiare una materia che definire complessa è un'attenuazione.  

Questa parafrasi è il frutto maturo di un percorso di studio iniziato oltre dieci anni fa, il cui solo fine è di far entrare i più, appassionati di Dante e non, nella magica atmosfera della Commedia attraverso un lessico attuale, spedito e chiaro. Ci si è riusciti? Al lettore l'ardua sentenza”.

Ora, sulla scia di Carlo Rocchi, il quale sul retro di copertina de LA STRADA DEI DANNATI - essendo questo il titolo della parafrasi - ha presentato così la sua fatica, anch'io mi domando: “Riuscirà nel suo intento? Sì!”.