e i pensieri sono fuggiti
li rincorro cavalcando l’onda
delle trame incompiute
delle emozioni a metà
che si accavallano
si mescolano
spuma ibrida riemerge
nel caos parossistico della mente.
Lontano tra i gorghi
l’Isola.
L’Io annaspa tra i flutti amniotici
delle visioni oniriche
di una distorta realtà.
Soffocato dal l’oleoso miscuglio
chiudo gli occhi
scorrono immagini surreali
facce distorte e virulente
e messaggeri alati degli Dei
incarnano astrazione del tormento.
Statue di pietra
demoni guardiani
troneggiano su cattedrali distrutte.
Bocche che grondano sangue
corpi smembrati nella pozza senza fondo
di ataviche paure
mani adunche si ergono a ghermire
fuggo straziato dai graffi velenosi.
Mitiche creature ancestrali
gravano su di un cielo indaco
come corvi fan pasto della ragione.
È il nulla.
Un vuoto freddo avvolge il corpo
ultimo sudario di quello che ero
in ultima clemenza un sonno cala.
L’Isola appare punto di luce
cui guardiani benevoli
accompagnano l’Io a ritrovar se stesso.
Alessandro Lemucchi ©